
Quante volte, davanti a un disagio, ci precipitiamo a trovare una soluzione rapida o a etichettare una causa apparente? Un mal di schiena? Sarà la postura. Una sensazione di pesantezza in casa? Dev’essere un’energia "negativa". È naturale cercare risposte veloci, soprattutto quando qualcosa è scomodo o difficile. Ma, e se il problema che vediamo fosse solo una manifestazione di qualcosa di più profondo?
Quello che insegno nei miei percorsi e incontri è proprio questo: imparare a riconoscere le cose per come sono realmente, senza giudizio o conclusioni affrettate, per poi trasformarle con consapevolezza e chiarezza. E questo richiede una qualità essenziale: essere presenti.
La tendenza a fuggire dal disagio
Pensaci: quando ci troviamo di fronte a un’esperienza scomoda, la nostra prima reazione è spesso quella di allontanarla. Un dolore, una sensazione spiacevole, un problema emotivo o fisico: tutto ciò che non comprendiamo o ci turba diventa qualcosa da risolvere subito o da evitare.
Ma qui sta il punto: è proprio nello stare con ciò che c’è, anche quando è intenso o scomodo, che risiede il potere del cambiamento. Quando respingiamo o giudichiamo, creiamo una barriera che ci impedisce di ricevere le informazioni di cui abbiamo bisogno per andare oltre.
Essere presenti non significa semplicemente prestare attenzione a livello intellettivo. Vuol dire allenare il muscolo dello stare, avere il coraggio di sostare in ciò che si presenta senza paura di subirlo o esserne sopraffatti, sapendo che tutto può cambiare nel momento in cui siamo davvero disponibili ad accoglierlo.
Una storia di presenza e curiosità
Una mia cliente mi ha chiesto recentemente: “È possibile che la mia casa sia piena di energie negative? Mi sento sempre schiacciata quando sono lì, soprattutto quando rientro dopo essere stata fuori.” Sua madre prova la stessa sensazione, e questo mi ha portata a ipotizzare che ci siano irretimenti familiari o dinamiche energetiche più profonde da esplorare.
Quello che le ho suggerito, però, è stato di fare un primo passo fondamentale: allenarsi a osservare ciò che percepiva, senza scendere subito a conclusioni. Le ho chiesto di diventare curiosa. Di chiedersi: “Che cos’è questa pesantezza? Cosa mi sta dicendo? Di cosa sono consapevole che non sto riconoscendo?”
La curiosità è una qualità straordinaria, ma spesso trascurata. Da bambini, ne siamo pieni: esploriamo il mondo con occhi spalancati, poniamo mille domande, vogliamo capire. Crescendo, però, la curiosità viene soffocata, sostituita dalla fretta di “capire”, di definire, di concludere, di avere la risposta giusta.
Eppure, è proprio la curiosità che ci permette di aprirci a nuove consapevolezze e di dialogare con le energie che ci circondano.
Dialogare con le energie e il corpo
Lo stesso approccio vale anche quando affrontiamo disagi fisici. Immagina di avere mal di schiena. È facile pensare subito: “Dev’essere il materasso” oppure “Sarà la mia postura”. Ma hai mai provato a chiedere al tuo corpo: “Cosa stai cercando di dirmi?”
Il corpo è un incredibile messaggero, sempre connesso con le nostre emozioni, la nostra energia e ciò che viviamo e percepiamo. Quando impariamo a dialogare con lui, senza giudizio, possiamo ricevere intuizioni profonde: un dolore può rivelarci una tensione emotiva, una paura nascosta o un peso che stiamo portando e che non ci appartiene nemmeno.
Nei miei percorsi, insegno proprio questo:
Riconoscere ciò che si manifesta, senza giudicarlo.
Stare con ciò che c’è, anche quando è intenso o scomodo.
Trasformare ciò che si presenta attraverso consapevolezza, strumenti pratici ed energia.
Ma immagina come sarebbe vivere davvero allenare queste capacità. Cosa cambierebbe nella tua vita? Pensa a tutte quelle situazioni in cui ti senti sopraffatta/o, bloccata/o o in balia delle emozioni. Ti ritrovi a reagire in automatico, cercando soluzioni immediate solo per liberarti dal disagio? Il risultato è spesso una sensazione di frustrazione, un ritorno perpetuo agli stessi schemi, come un incubo che si ripete.
Ora, immagina invece di affrontare ogni sfida con chiarezza e forza interiore. Come ti sentiresti sapendo di poter contare su di te e avere strumenti pratici che ti permettono di osservare con calma, anche quando le emozioni sono intense? Che effetto avrebbe sulla tua vita poter stare nel momento presente, senza scappare o giudicarti, sapendo che puoi trasformare tutto ciò che arriva?
Che cosa cambierebbe nella tua relazione con te stesso se, invece di lottare contro il disagio, imparassi a usarlo come un’opportunità per crescere? E nelle tue relazioni con gli altri? Ti sentiresti più libero, più autentico, più radicato nel tuo potere personale?
La mia missione è proprio questa:
Sostenerti nell'eliminare gli irretimenti che ti tengono legato a un passato pesante.
Fornirti gli strumenti per allenare la tua presenza, così che non ti sentirai più in balia di ciò che accade.
Potenziarti a riconoscere e fortificare la tua consapevolezza, rendendoti autonomo nel navigare le sfide della vita.
La vita può essere una continua ripetizione di vecchi schemi oppure una danza con infinite possibilità. La differenza sta nella tua capacità di essere presente, curioso e disposto a trasformare. Quale sceglierai?
Curiosità e cambiamento
La chiave di tutto è proprio la disponibilità ad essere curiosi. Quando scegliamo di non giudicare, di non concludere, ma di rimanere aperti ad osservare, entriamo in uno stato di comunione con noi stessi e con ciò che ci circonda. È qui che il cambiamento avviene in modo non forzato, ma naturale.
La prossima volta che senti un disagio, fisico o emotivo, prova a fermarti. Non cercare subito una risposta o una soluzione. Chiediti:
“Cosa mi sta mostrando questa esperienza?”
“Qual è il messaggio che non ho ancora ascoltato?”
Portati in uno spazio di presenza e curiosità. E ricorda: il problema non è mai il problema.
Vuoi allenare il muscolo della presenza?
Se questo messaggio risuona con te, sono felice di condividere che a breve La Via del Cuore riaprirà le porte.
La Via del Cuore è il mio percorso di punta, pensato per chi desidera andare oltre la modalità di sopravvivenza, costruire una relazione profonda e appagante con se stesso, e attivare il proprio cuore come centro di sapere e trasformazione.
Attraverso un equilibrio unico di energia, intuizione e strumenti pratici, questo percorso ti guida a:
Uscire dai vecchi schemi e abbracciare una nuova consapevolezza.
Ritrovare la tua autenticità e vivere in connessione con il tuo vero sé.
Espandere il tuo potenziale, aprendoti a una vita più leggera, fluida e appagante.
Non è solo un percorso di crescita, ma un vero viaggio verso il cuore della tua essenza.
A breve ti racconterò tutti i dettagli. Ma per ora, restiamo connessi e raccontami: quali sono i momenti o le situazioni in cui ti senti più distante da te stesso? Cosa ti sfida di più nello stare in presenza. Condividi nei commenti, sono qui per ascoltarti.
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