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Come La Via del Cuore mi ha Ricondotta a ciò che amo di più

Aggiornamento: 15 dic 2024

Da quando ho creato La Via del Cuore, il mio percorso dedicato a potenziare le persone a uscire dalla modalità di sopravvivenza e creare una relazione autentica e appagante con se stesse, qualcosa è cambiato profondamente anche per me. È come se il mio cuore avesse deciso di farsi sentire più forte, chiedendomi di seguire quei desideri che avevo nascosto in qualche angolo remoto del mio essere.


Uno di quei desideri era tornare a cavallo.


Una passione che non se n’è mai andata

Una piccola me versione cavallerizza

Sono cresciuta tra scuderie e balle di fieno. Mio padre era addestratore, e la prima volta che mi ha messo in sella avevo tre anni. Da lì, la mia infanzia è stata segnata da questo legame con i cavalli: gare, salti, ma soprattutto corse libere a briglia sciolta. Eppure, nonostante la mia passione, non ho mai avuto un cavallo tutto mio.


Poi, la vita ha preso altre strade: mi sono data all’atletica leggera (ottenendo anche dei gran bei risultati), poi mi sono trasferita a Londra per dieci anni e quel legame speciale si è in qualche modo allentato.

Ma il cuore non dimentica mai ciò che lo fa vibrare.


Un sussurro che diventa urlo

Settembre scorso, ho organizzato una classe di Access Bars in una scuderia con due cavalli liberi nel campo con noi. È stata un’esperienza incredibile: la loro energia ha riacceso qualcosa dentro di me. Non potevo più ignorare quel richiamo. Sentivo che il mio corpo ne aveva bisogno e lo stava richiedendo a gran voce.



Il primo passo è stato semplice: mi sono iscritta a gruppi Facebook di adozione cavalli e ho messo un annuncio cercando una mezza fida (una sorta di condivisione del cavallo) nella mia zona.


Ed è qui che è iniziata la magia.


Samir

Samir: un cavallo impossibile da ignorare

Mentre aspettavo risposte, un post ha catturato la mia attenzione: una ragazza, Francesca, cercava aiuto per un cavallo, Samir, che viveva in condizioni terribili. Sotto la pioggia, senza riparo, denutrito, abbandonato tremante in un campo di fango e gelo.


Non potevo restare indifferente. Non avendo lo spazio o le risorse per accoglierlo immediatamente, ho fatto il possibile per mobilitare tutte le conoscenze che avevo per trovargli una casa. Dopo due giorni di messaggi, post e notti insonni, sembrava esserci una soluzione: una ragazza di 18 anni, Hilene, innamorata dei cavalli e desiderosa di prenderlo. Tutto stava andando per il meglio, ma poi, per motivi personali, Hilene ha dovuto rinunciare.


Per fortuna poco dopo, è arrivata la buona notizia: un signore si è fatto avanti, prendendo Samir insieme agli altri due altri cavalli suoi amici che cercavano casa. Il lieto fine che volevamo!

Pensavo che la storia fosse finita lì.


Ma questo, in realtà, era solo l’inizio.


L’annuncio e un incontro inaspettato

Dopo la vicenda di Samir, ho ricevuto diverse risposte al mio annuncio per cavalli in mezza fida, ma niente sembrava funzionare: o erano troppo lontani o fuori dal mio budget. Poi, un messaggio ha cambiato tutto: una ragazza mi ha scritto suggerendomi di contattare una certa Elena, che gestisce una scuderia a Castano Primo, non lontano da me.


Così, senza pensarci due volte, l’ho contattata.


Quello scambio è stata una rivelazione. Elena mi ha raccontato della sua scuderia, un luogo dedicato alla riabilitazione di cavalli maltrattati, con un approccio etico e olistico. Mi ha parlato del suo lavoro con questi animali, del suo metodo rispettoso delle loro energie, bisogni e unicità. E più ascoltavo, più sentivo una connessione. Mi sembrava di parlare con una versione di me stessa, ma nel mondo equestre.


A un certo punto, durante la conversazione, Elena mi chiede: “Ma tu non sei quella del cavallo Samir?”

Sono rimasta senza parole. Come poteva sapere di Samir?


Hilene,” mi ha spiegato, “la ragazza che voleva prenderlo. Viene qui nella mia scuderia.”

Era destino. Non c’è altra spiegazione. Senza saperlo, avevo attirato a me la persona, la scuderia e la situazione perfetta, tutte legate da un filo invisibile di sincronie.


Un luogo magico

Quando sono andata a visitare la scuderia di Elena, mi sono subito resa conto che non è un posto qualunque. Sembra più un santuario che una scuderia: un’ energia calma, morbida, rispettosa. I cavalli, tutti recuperati da situazioni difficili, sono incredibilmente affettuosi. Ti vengono incontro, fiduciosi, come se sapessero di essere totalmente al sicuro.


Durante la visita, ho assistito a una lezione che Elena stava tenendo con alcune ragazze e i loro cavalli. Osservare il suo approccio mi ha confermato ciò che avevo già intuito: il suo lavoro è perfettamente allineato ai miei valori. Lei riabilita i cavalli con la stessa presenza e rispetto con cui io lavoro con le persone nei miei percorsi.


Due anime, due possibilità

Dopo la lezione, Elena mi ha parlato di due cavalli che possono essere adatti a me: Ispanico e Shauni.


Il primo, Ispanico, un agile cavallo spagnolo di vent’anni. Il suo aspetto elegante nasconde una storia difficile. In Spagna, dove è stato addestrato per le performance, veniva trattato in modo crudele: frustato per imparare a obbedire e performare in un certo modo. Queste esperienze l’hanno reso molto sensibile. Elena mi ha spiegato che Ispanico ha già fatto dei progressi incredibili grazie al lavoro gentile e rispettoso che ha fatto con lui. Tuttavia, mi ha avvertita che con lui ci vuole tempo e pazienza per guadagnare la sua fiducia e aiutarlo a concedersi e affidarsi.


C’è già una ragazza che lo tiene in mezza fida, e io potrei prendere l’altra metà. L’idea di lavorare con un cavallo così sensibile ovviamente mi affascina, ma poi mi ha parlato di Shauni, una giovane cavalla di soli cinque anni. Nata proprio nella scuderia di Elena, ma con prospettive di vita drammaticamente limitate fin dall’inizio. I veterinari, a causa di una grave atrofia muscolare, insufficienza renale e diverse intolleranze alimentari, le avevano dato appena un anno di vita.


Eppure, Shauni ha dimostrato una determinazione straordinaria. Nonostante i suoi problemi fisici e il suo sviluppo incompleto – è più piccola rispetto ai cavalli della sua età e per questo non può essere montata – ha continuato a vivere e a sorprendere tutti con la sua resilienza.


Shauni

Elena mi ha  proposto di lavorare con lei esclusivamente a terra e in libertà, utilizzando giochi e esercizi per stimolare la sua mente e allenare il suo corpo. Nonostante le sue fragilità, Shauni è incredibilmente affettuosa, e il lavoro con lei rappresenterebbe un’esperienza unica di crescita e connessione reciproca.


L’incontro con Shauni

Quando Elena mi ha presentato Shauni, la cavalla è venuta subito verso di me, senza esitazioni, e ha posato il muso sulla mia spalla. Quel gesto ha sciolto ogni mio dubbio. Era come se mi stesse scegliendo, come se mi dicesse: Sono qui per te. E tu sei qui per me.


In quel momento di connessione ho pensato a mio figlio, che come Shauni affronta una sfida muscolare importante, e mi sono resa conto che nulla accade per caso. Quel cavallo rappresenta una possibilità per me di imparare qualcosa di prezioso sulla vulnerabilità, sulla resilienza e sul potenziale infinito che si nasconde nelle sfide di vita.


Tra Ispanico e Shauni, la mia scelta è caduta su di lei. Non perché il percorso con Ispanico non sia affascinante, ma perché con Shauni sento di poter costruire qualcosa di unico. Lei sembra proiettare l’energia di ciò che insegno nel mio lavoro: il potere della resilienza, la forza dell’apertura del cuore e il dono di trasformare le proprie fragilità in punti di forza.


Shauni mi insegna, ancora prima di iniziare a lavorare con lei, che il cuore sa sempre dove vuole andare. Mentre posava il muso sulla mia spalla, mi sono sentita riconosciuta, accolta e scelta da una creatura che ha molto più da insegnarmi di quanto io possa mai immaginare.


Vivere dal cuore: un invito per te

La storia di Shauni e del mio viaggio nel seguire i sussurri del cuore è solo una delle tante dimostrazioni di come la vita possa rispondere quando ci permettiamo di ascoltare la nostra verità più profonda. Questo è ciò che insegno e vivo attraverso La Via del Cuore, il mio percorso dedicato a chi desidera uscire dalla modalità di sopravvivenza e creare una relazione autentica e appagante con se stesso, attivando e aprendo il proprio grande e bellissimo cuore.


A gennaio, La Via del Cuore riaprirà per una nuova edizione, ma se il tuo cuore ti sta già spingendo a fare il primo passo, non aspettare. Sono qui per offrirti tutte le informazioni di cui hai bisogno, rispondere alle tue domande o semplicemente ascoltare ciò che il tuo cuore desidera condividere.


Permettiti di seguire il tuo desiderio. Contattami oggi stesso e scopri come questo percorso può aiutarti a manifestare una vita più autentica, connessa e piena di magia. Il primo passo potrebbe essere proprio quello di chiedere.


Se senti che è il momento giusto, io sono qui.





P.S: Se sei curioso/a di approfondire il meraviglioso lavoro di Elena con i suoi bellissimi cavalli, ecco dove puoi scoprirne di più: https://www.lunabluasd.com/

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